Ispirazioni
Il giardino nel bosco
Gertrude Jekyll trascorse più di metà della sua vita a Munstead Wood, il bosco giardino nel sud dell’Inghilterra, protagonista del primo dei suoi quindici libri. Fu una delle prime persone a sperimentare i mixed border, ovvero armonici raggruppamenti di piante composti da fiori di diverso colore, per i quali è ancora oggi famosa. Un’altra novità introdotta dalla donna fu l’idea di fondere insieme delle entità fino ad allora assolutamente distinte: il bosco, il giardino e il paesaggio circostante.
Oggi capita non così di rado di poter ammirare giardini che confinano con boschetti, campi, coltivazioni e distese verdi. Queste zone che siano più o meno curate, celano spesso un potenziale nascosto. Sono le aree verdi ideali per la creazione di spazi dall’atmosfera affascinante: l’immagine complessiva sarà quella di un giardino che entra nel territorio circostante, che penetra oltre i suoi confini fino ad arrivare all’orizzonte. O al contrario, dell’orizzonte che penetra nel giardino e che ne riflette i colori cangianti. Un luogo quindi da cui trarre elevazione, gioia e ristoro. Probabilmente una volta costituiti, ci si verrà da chiedere per quale ragione non lo si è fatto prima. zone del giardino più marginali possono regalare emozioni inaspettate, provare per credere!.
Sicuramente alcune delle piante più adatte per creare quest’angolo armonioso, sono le varietà dal portamento cespuglioso. Ad esempio la pianta di Rosa The Fairy, un tipo di Rosa tappezzante ideale per ricoprire il terreno, che produce stupende inflorescenze riunite in grappoli di colore rosa e bianco. Questa varietà garantisce fiori abbondanti che sbocciano lungo tutta la stagione, molto luminosi e dai petali particolarmente lucidi. Proprio per questa ragione le stupende rose che questa pianta produce, vengono anche chiamate “Perle Rose”. Si dice che questo soprannome sia stato dato da uno dei giardinieri della corona inglese, che per l’appunto amava definire le rose prodotte dalle sue piante predilette: perle. La pianta di Rosa The Fairy necessita di semplici cure e non teme temperature rigide. Pur facendo parte della famiglia delle Rose Polyanthe, è dotata delle caratteristiche spine che sono associate all’idea che solitamente rinviene quando si pensa alla pianta della rosa.
Un arbusto ideale per creare una vegetazione compatta e ordinata è la varietà di Berberis Thunbergii Bagatelle. Discende dalla famiglia delle Berberidaceae ed come molte specie provenienti dal Giappone, risulta essere tra i più indicati per la creazione di giardini rocciosi.
La sua chioma composta da fitte foglioline color rosso porpora scintilla sotto i raggi del sole, ha dimensioni compatte ed è di facile manutenzione. Le piccole dimensioni che caratterizzano questa specifica varietà vengono ricordate grazie all’epiteto che le è stato assegnato: Bagatelle, ovvero un gioco che divenne popolare in Francia durante il regno di Luigi XIV. Il gioco prese il nome dallo Château de Bagatelle: una piccola residenza del Duca Filippo, fratello minore del Re. Il Bagatelle consisteva in un piano in legno con delle buche, sul quale i giocatori spingevano delle biglie per mezzo di un bastoncino simile ad una piccola stecca, oggi potremmo immaginarlo come un biliardo in miniatura.
Per creare un po’ di contrasto con le foglioline rosso porpora della Berberis T. B. viene in aiuto la pianta di Festuca Glauca, una sempreverde appartenente alla famiglia delle Graminaceae. Anch’essa compatta ma dal portamento semisferico creato da sottili e lucide foglie allungate, che dal centro si diramano mettendo in risalto sfumature di colore e piccoli fiorellini dai toni violacei. Ma la sua descrizione non deve ingannare, la pianta di Festuca Glauca è particolarmente ornamentale, non tanto per le dimensioni ma piuttosto per l’aspetto elegante e particolare.
Viene comunemente chiamata Festuca Blu o Festuca Azzurra, perché a seconda dei momenti e in base alla luce presente, le sue stupende foglie grigio-blu riunite in ciuffi, splendono con colori differenti e sfaccettature argentee. È probabilmente questo il motivo principale che lega questa pianta alla leggenda dei “capelli di fata”.
Non c’è da stupirsi quindi se la pianta di Festuca Glauca risulta essere una delle varietà più coltivate nei giardini, capace di regalare dolci soddisfazioni.
Un’altro arbusto sempreverde ma dal portamento cespuglioso e meno compatto, è la pianta di Miscanthus Sinensis Adagio. È compresa nella famiglia botanica delle Poaceae ed nota per essere una pianta particolarmente resistente alle piogge e in grado di sopravvivere nei territori più impervi come gli Appennini e le Prealpi, con temperature che spaziano dai -15 ai 37 °C. La varietà Miscanthus Sinensis Adagio è ideale per la creazione di paesaggi dall’atmosfera elegante nelle case e nelle ville dall’aspetto più rustico ma riesce ad essere un elemento distintivo anche in giardini dal design più moderno. Fiorisce producendo numerose spighe dorate che maturando si aprono e mostrano piume dai riflessi argentei, che si possono ammirare ondeggiare al ritmo del vento. È una pianta che racchiude poesia e magia, non necessita di cure impegnative ed è particolarmente longeva.
Anche la varietà di Juniperus Media Pfitzeriana Aurea, nota per la sua capacità di mantenersi bene anche in periodi particolarmente siccitosi, è una conifera sempreverde. Predilige un terreno ben drenato, ma trattandosi di una pianta piuttosto rustica non presenta significative necessità. Per questo è molto indicata anche per persone che amano le piante ma non hanno molta esperienza. Inoltre questa varietà, conosciuta anche con il nome comune di Ginepro, viene spesso utilizzata in opere di consolidamento di terreni in pendenza, giardini rocciosi o in territori che hanno svariate problematiche a livello del ph del terreno. I rami orizzontali che ne conferiscono un portamento allargato, la rendono anche molto apprezzata a livello estetico. Le foglie sono aghiformi costituite da piccole e fittissime squame di colore giallo oro intenso, con sfumature verde smeraldo. Inoltre in autunno e in inverno si possono manifestare leggeri riflessi color rosso bronzo.
È chiaro quindi che può esistere un giardino nel bosco! O il bosco in un giardino.
Non sarà lo stile, o le scelte personali e di gusto di ognuno, a cambiare l’essenza. La natura è bellezza e magia per definizione. La natura si rivela a prescindere.
È davvero così facile definire il confine dell’orizzonte? Allo stesso modo non è possibile definire il confine della natura e i limiti di un giardino.
“In un mese di maggio
era nato sul limite di un bosco
un piccolo giardino,
così, per un capriccio di natura
o uno scherzo del vento.
V’era di tutto: viole, ciclamini,
rose, bottoni d’oro,
gladioli bianchi e azzurri fiordalisi;
lungo il tronco di un leccio,
alti su l’erbe i freschi semprevivi,
salivano i convolvoli.
Tanta bellezza invero era sciupata,
chè la zona del bosco
era lontana e mai nessun vi andava.
Ma, ugualmente felici,
i fiori si scaldavano al buon sole;
e facevan festa
ai leprotti, agli insetti ed agli uccelli:
a tutte le creature viventi
oppure solo di passaggio
nei boschi a maggio”.
Giuseppe Fanciulli