Philadelphus Coronarius V19 (filadelfo)
Caratteristiche
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Informazioni
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I nostri consigli
Pianta facile da coltivare, particolarmente resistente alla siccità e ai terreni drenanti.
Non ha problemi di terreno, ama il sole pieno, ma anche collocazioni a mezz’ombra con raggi diretti per qualche ora della giornata. Sopporta il freddo, il caldo intenso e il vento, meno la salsedine.
Le irrigazioni devono essere più frequenti in primavera e in estate mentre si riducono allo stretto necessario, in autunno e in inverno.
In seguito alla sua disordinata crescita sono necessarie delle potature di contenimento e poiché fiorisce a primavera avanzata sul legno dell’anno precedente, la potatura deve essere effettuata dopo la fioritura.
Un concime organico liquido da diluire periodicamente nell’acqua, deve essere somministrato durante la stagione primaverile ed autunnale, in maniera da fornire tutti gli elementi nutritivi di cui il Philadelphus ha bisogno.
Il Philadelphus coronarius viene utilizzato in parchi e giardini come esemplare isolato, a gruppi o in siepi miste. Può essere anche coltivato in vaso per abbellire patio, balconi e terrazzi.
Storie di Piante
penetranti profumi
Il Philadelphus, conosciuto in Italia con i nomi: filadelfo, fiore d’angelo, fiore del paradiso e gelsomino della madonna, appartiene alla famiglia delle hydrangeaceae ed è tipico delle regioni temperate dell’emisfero boreale. In natura ne esistono circa 70 specie, la più diffusa delle quali è il coronarius, originaria dell’Europa meridionale.
Il Philadelphus, conosciuto in Italia con i nomi: filadelfo, fiore d’angelo, fiore del paradiso e gelsomino della madonna, appartiene alla famiglia delle hydrangeaceae ed è tipico delle regioni temperate dell’emisfero boreale. In natura ne esistono circa 70 specie, la più diffusa delle quali è il coronarius, originaria dell’Europa meridionale.
Il nome Philadelphus deriva da due parole greche: phileo che significa io amo, e adelphos che significa fratello, ovvero amore fraterno o io amo mio fratello. La spiegazione non è chiara del perché, si pensa che probabilmente il nome fu scelto per via del profumo dei fiori che, essendo molto forte, può ricordare l’intensità dell’affetto fraterno.
Il nome specifico coronarius invece, vuol dire simile ad una corona ed è probabilmente dovuto alla presenza dei numerosi stami, di colore giallo dorato disposti a corona, che risaltano fra i petali bianchi.
Si sono perse le tracce della sua origine, forse anche per il suo adattamento a latitudini diverse. Lo troviamo infatti sparso un po’ ovunque in Europa, nel nord Africa, in Oriente. Forse è proprio l’Oriente la sua terra natale dove i fiori vengono usati per aromatizzare il tè. In Turchia invece usavano i rami di Philadelphus internamente vuoti e midollosi per farne pipe e zufoli dalla particolare sonorità.
Arbusto a foglia caduca che rimane decisamente anonimo durante la maggior parte dell’anno ma che in primavera sa di sicuro lasciare il segno. A partire da maggio l’arbusto si ammanta di spettacolari fiori bianchi con vistosi stami gialli che rilasciano nell’aria un intensissimo profumo, dolce, con una nota fresca molto apprezzato dalle api.